Olivetti - Innovazione tecnologica, della comunicazione e del design Italiano

Olivetti - Innovazione tecnologica, della comunicazione e del design Italiano

 

Esattamente 110 anni fa nacque la prima fabbrica Nazionale di macchine da scrivere, ed era proprio la “Società Ing. C. Olivetti e C.”.
Camillo Olivetti, giovane Ingegnere Industriale pieno di innovazione e temperamento, con qualche operaio e due soci, nel 1908 costruì la prima e più importante fabbrica di strumenti tecnologici innovativi, disegnati e brevettati da lui stesso. Grande lavoratore, amante delle attività manuali, volle dare un attivo contributo costruendo la famosa fabbrica dai mattoni rossi, con le sue stesse mani.

Poco dopo venne ideata e commercializzata la prima macchina da scrivere Italiana, Olivetti “M1”. Prese ispirazione da quelle Americane “Remington e Underwood”, offrendola al pubblico, estremamente incuriosito, ad un prezzo maggiore rispetto alle macchine Americane. Ma il prezzo rispecchiava la macchina in tutto e per tutto proprio perché la M1 era di facile utilizzo, docile nella scrittura, estremamente elegante e curata. In meno di 2 anni la produzione di questa macchina arrivò a 23 esemplari a settimana con oltre 100 dipendenti nella fabbrica Olivetti. Con sede ad Ivrea, in Piemonte, l’azienda crebbe in fretta raggiungendo la produzione di 13.000 macchine all’anno.

Successivamente vennero commercializzate le macchine “M20” e la “M40” rispettivamente realizzate grazie all’aiuto di Domenico Burzio e Gino Levi Martinoli: modelli utilizzati quasi esclusivamente negli uffici, esportati anche all’estero. La pubblicità e la grafica rendono sempre più appetibili al pubblico le modernissime macchine per scrivere. L’azienda passò nelle mani del figlio di Camillo Olivetti, Adriano, il quale ideò la macchina “MP1”, la prima ad essere estremamente funzionale e portatile.

La grande tecnologia dell’azienda Olivetti si portò avanti anche in altri settori, come ad esempio le addizionatrici, creando il vero stile Olivetti, il cui

simbolo di riconoscimento iniziò ad essere la lettera “O”. Ovviamente subirono dei rallentamenti importanti dopo la seconda Guerra Mondiale, ma l’Olivetti continuò ad essere la migliore in Italia. Rinnovandosi e migliorando i prodotti, l’azienda commercializzò alcuni pezzi straordinari: la Lexikon 80, la

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“Lettera 22” superando le precedenti per la portabilità, la leggerezza, il design e la funzionalità e la “Studio 44”, tutte ideate dal progettista Giuseppe Beccio e il designer Marcello Nizzoli.

Dopo quasi 50 anni di attività, la Olivetti arrivò ad avere 25.000 dipendenti, leader della tecnologia, avanguardista, elegante nel design,vantando stabilimenti in tutta Europa, insomma un grande orgoglio per l’Italia.

Altre grandi macchine per scrivere firmate Olivetti sono la “Valentine” conosciuta

come la “rossa portatile” un’icona del design industriale e la “Lettera 35” del 1972, specchio della professionalità dal design compatto, una macchina per scrivere con leve di scrittura a pressione, con un peso di appena 5,5kg.

Oggi l’Olivetti, al passo con i tempi, continua a produrre oggetti di grande importanza tecnologica, mantenendo uno stile ed un design elegante ma funzionale non differenziandosi dai primi prodotti.

Le prime macchine da scrivere sono oggi interessanti oggetti d’epoca d’arredamento, che aggiungono un prezioso contributo allo stile contemporaneo.